CA' D'ALFIERI

Il sentiero ritrovato

CA’ D’ALFIERI “COAST TO COAST”

Un’escursione ad anello che parte e torna da Ca’ d’Alfieri e permette
di vedere contemporaneamente dalla terrazza del Pizzo d’Oca:
la Val Noveglia, la Val Ceno e la millenaria Fortezza di Bardi.
Un bel percorso ad anello che inizia dall’Agriturismo Ca’ d’Alfieri, incrocia più volte la Via degli Abati, l’Ippovia dell’Appennino, diversi sentieri CAI e ritorna direttamente a Ca’ d’Alfieri.
Antiche “strade” che univano piccole località della vallata, ora ripulite e riaperte per permettere una bella escursione tra castagneti secolari, cerreti, manufatti in pietra, strade lastricate e
muretti a secco. Si sale a 1000 metri fino ad affacciarsi sulla lastra di arenaria del Pizzo d’Oca con una vista spettacolare a 360° sulla Val Noveglia, la Val Ceno e la Fortezza di Bardi.

Descrizione percorso

Si parte dall’Agriturismo Ca’ d’Alfieri passando davanti alla Casella e si percorre un breve sentiero in salita che taglia un paio di curve su asfalto e sbuca sulla Via degli Abati. Si sale ancora un po’ fin dove finisce l’asfalto.
Si prende l’ampio sentiero a destra che entra nel bosco (n° 18 sulla cartina) e si sale tra vecchi castagneti.
Quando il sentiero si biforca si tiene quello di destra sempre in salita (n° 17 sulla cartina) fino ad arrivare allo spiazzo del Capanno con tavolo (n° 16 sulla cartina).
E’ l’occasione per una breve sosta nel verde.

 

Si prosegue lungo la carrareccia fino ad un grande bivio dove si prende il sentiero che sale verso il Pizzo d’Oca (n° 14 sulla cartina). Chi non vuole salire al Pizzo d’Oca può tagliare lungo il sentiero CAI 803, facile ed ombreggiato, incontrando un enorme castagno secolare. Il sentiero poi si ricongiunge con la discesa dal Pizzo d’Oca (n° 11 sulla cartina).

Il sentiero si fa più stretto e sale tra vegetazione e grosse pietre di arenaria. Passa dai resti di un’antica cava, dove si estraeva la Pietra del Pizzo d’Oca e raggiunge un punto panoramico davvero spettacolare.
Una lingua di arenaria che si estende sul vuoto e permette una vista mozzafiato sulla vallata (n° 13 sulla cartina). Una sorta di piccolo “Preikestolen”, la roccia a picco sui fiordi norvegesi, dell’Appennino Parmense!

Si sale ancora fino all’estremità del Pizzo d’Oca, 1004 mt (n° 12 sulla cartina), con una vista molto ampia che si estende sulla Val Ceno.
Il sentiero si fa più disordinato e piccolo tra ciuffi d’erba e cespugli ma con un po’ di attenzione è facile individuarlo e comunque si scende fino a incrociare nuovamente il sentiero CAI 803 (n° 11 sulla cartina).lla cartina).

Il sentiero prosegue nel bosco costeggiando antichi muretti a secco e tratti lastricati. Si passa sul Rio Fontana della Lite (n° 9 sulla cartina) e si arriva ai ruderi di Ca’ Pennino (n° 6 sulla cartina).

Si prosegue protetti dalla vegetazione per poi uscire allo scoperto tra calanchi e cespugli di ginepro (n° 5 sulla cartina).

Il panorama e il fondo del sentiero cambiano completamente. Il paesaggio si fa “lunare” tra arenaria e calanchi
. La vista sulla Val Noveglia è totale e punteggiata dai piccoli agglomerati di case che spuntano dalla vegetazione.

Si scende tra pietre e sedimenti rocciosi friabili e scivolosi, occorre procedere piano e con attenzione fino alle Tre Croci (n° 4 sulla cartina). Ancora una breve discesa impegnativa (inizia la segnaletica VA – Via degli Abati) e si arriva all’abitato di Monastero (n° 3 sulla cartina) che si preannuncia con il suo imponente campanile.
La chiesa barocca è stata edificata sul luogo in cui sorgeva un antico monastero benedettino. Una bella fontana con panchine è quello che ci vuole dopo la discesa.

Dopo la sosta ristoratrice si riparte attraversando il piccolo borgo con belle case in pietra, purtroppo molte disabitate ed in pessime condizioni. Il sentiero ben segnato e pianeggiante prosegue fino ad incontrare nuovamente il Rio Fontana della Lite, si attraversa un piccolo ponte di legno e dopo poco si prende la deviazione a sinistra che porta direttamente a Ca’ d’Alfieri (n° 21 sulla cartina).
Si attraversa una carrareccia e un piccolo calanco per poi entrare nel bosco guidati da alti muretti a secco (era l’antica strada del paese!) incrociando un abbeveratoio ed un lavatoio in pietra.

Ancora qualche centinaia di metri e si arriva all’antico casale di Ca’ d’Alfieri, costruito intorno al 1860 con le pietre locali e abitato dagli “alfieri”, come venivano chiamate le persone importanti del luogo.

E’ il momento di gustare i piatti cucinati da Luisa con l’utilizzo prevalente dei prodotti coltivati nell’azienda agricola biologica o di riposare nelle belle camere restaurate in modo conservativo e con arredi d’epoca.

Fonti:
valcenotrek.it di Giorgio Tanzi – IT89 Val Noveglia: al Pizzo d’Oca da Monastero
Carta Escursionistica Via degli Abati – Percorso storico ambientale
Carta Escursionistica Val Ceno – Dal Monte Penna al Monte Barigazzo

Ricognizione del Percorso:
Maurizio Bovi, Tiziana Azzolini, Davide Galli

 

LA MAPPA DEL PERCORSO